Le lettere

Lettera di Ferdinando Fontana a Luigi Gazzotti, 22 Aprile 1913

Lettera del 22 Aprile 1913, pagina 1

Montagnola (Lugano – Svizzera) 22 Aprile ‘913
Eg. Sig. Gazzotti
Davvero non ho parole per ringraziarla della cor-
diale sua 19 corr. e per ringraziare con Lei anche i cortesissimi geni-
tori suoi del seducentissimo invito a Vignola. Pur troppo, per ora,
temo mi sarà difficile farmi tanto regalo!... Immagini: 3 mesi
fa, a Milano, fui colto da un feroce erisipela classica, che, con
a 20 giorni di febbre a quasi 40 gradi, mi ridusse al lumicino. N’ero
appena riavuto, daccapo (solita conseguenza di quello streptococco!)
mi assalì un flemmone vagante, con minaccia alle meningi. L'altro
lumicino, che non potei schivare senza ricorrere issofatto a una
dolorosa operazione chirurgica!... Insomma, soltanto poche setti-
mane fa, riuscii a riarrampicarmi quassù, in questo mio
eremo, dall'aria eccellente, per vedere di riparare al doppio
dissanguamento della febbre e del bisturi, che mi hanno mangiato
una metà buona, purtroppo, dei miei poveri globuli rossi!
Il medico e mia moglie mi tengono sotto la loro fèrula: nessun
sforzo, vita tranquilla ecc ecc. Posso ribellarmi un po’ soltanto per
lavorare qualche ora, perché, per me, il lavoro è… prima vita anzi-
tutto; poi perché non sono ricco (tutt'altro!); poi perché, durante i mesi del... lu-
micino, mille faccende rimasero in asso e debbo, ora, provvedere
almeno alle più urgenti. Ma, imprendere un viaggio, per quanto
delizioso e breve, la… ferula non permette; né io, del resto, vorrei
mettermi nel caso di recar loro incomodi da convalescente. - Converrà,
dunque, attendere il ritorno.. dei signori globuli rossi, che, spero, col
la buona stagione, non si faranno troppo aspettare.
Intanto, poiché Ella sente quel mio Pazzariello (base
precipua! ed io ne sono lieto e onoratissimo) anche per
lettera qualche cosa si può fare. Credo che quella certa difficoltà,
cui Ella accenna, deriverà dal non esser Ella mai stato

Lettera del 22 Aprile 1913, pagina 2

a Napoli; ma, come già Le scrissi, in poco tempo e con [?] spesa tale difficoltà
è pronta da una gitarella. Parte del viaggio, fino a Roma, come
lessi, è poi ridotto del 60% dal 1 al 15 maggio p. v. colla durata
di 15 giorni; e, in 15 giorni, Ella avrà tutto l'agio di notare specialmente
li suoni caratteristici dei diversi venditori da me indicati ecc. e, senza
dubbio, di assistere a qualche Sparata di Pazzariello. Il quale, oggi,
credo, sarà raro si mostri nel suo bellissimo costume di banditore di vino,
qual è appunto il nostro; ma, siccome l'azione nostra si
svolge nel 1850, così consiglierei di adottare quello della cartolina I,
delle 2 che le compiego, forse adottando soltanto i costumi della N. II e
dell'altra, che mi è già al libretto, per i personaggi secondari della Sparata.
Come vede, la messa in scena per i costumi è minima, e così
dicasi per il resto: il che agevola immensamente l’arrivare alla
ribalta.- Dalle composizioni sue (e delle quali La ringrazio anche
vivamente) vedo che Ella ha ispirazione delicata e fresca, quale ap-
punto ci vuole per descrivere musicalmente l'ambiente para-
disiaco di Napoli. La forza drammatica (che da composizioni per
camera non si può richiedere) gliela ispireranno, certo, versi e
situazioni. Ella ha già scritto una Messa eccellente; a mia idea dovrebbe sfruttare Pazzariello come una vasta sinfonia su Napoli, intonata dalla
poesia del luogo, intramezzata da un dramma che vi si fonde, e chiu-
sa ancora dalla poesia iniziale. Così, almeno, l'avrei pensata io;
Ella, poi, a suo genio. - Neppure c'è esigenza in Pazzariello di gran-
di artisti, fuorché d’uno (buono attore veramente) nel protagonista, che potrebbe essere impersonato
anche da un baritono-cantante o tenorile, senza, forse, obbligo
di tenore: il che sempre più agevola ut sopra. = D'altronde, se Le
occorrono spiegazioni, modificazioni ecc. non ha a che parlare, e farò
del mio meglio. = Quanto al... resto, proponga Lei e agevolissime-
volmente ci accorderemo. = In attesa, coi più vivi rispetti
e saluti ai Di Lei i genitori e a lei, e con l'augurio di salute
e salute (unico bene prezioso quaggiù!) mi creda suo
F. Fontana

Lettera di Ferdinando Fontana a Luigi Gazzotti, 16 Giugno 1913

Lettera del 16 Giugno 1913, pagina 1

Montagnola (Lugano - Svizzera) 16 giugno 913
Eg. Sig. Gazzotti,
trovo giusto e ragionevole quanto Ella
mi scrive nella cortese sua 13 corr._ Parmi, dunque,
che il vostro ricordo (?) possa essere stabilito sulla minuta
che Le accludo._ La ringrazio della promessa da parte sua
di fare però tutto il possibile perché il lavoro sia finito nel
termine più breve possibile. E, credo, ciò sarebbe nel di Lei in-
teresse, perché, tra i migliori appoggi per far rappresen-
tare Pazzariello, credo, fin d'ora utile non trascurare
quelli, che potrei avere da Giraldoni, Titta Ruffo, Sanmarco
e ad altri eletti cantori- attori (appunto di questi ha bisogno
l’incarnazione del vostro protagonista) cui quali coi quali da gran tempo
ho amichevoli relazioni. Io sono certo che, udita l'opera
al piano, uno di loro non esiterà a farsene patrono, tanto
essa è nei loro mezzi; sicché i loro impresari accetteran-
no con piacere di presentarla.
Converrebbe, però, approntare l'opera, se può, per
l'anno venturo, verso il Maggio, ad es. poiché è in questo
torno di tempo che quegli artisti, i quali hanno tutti
domicilio a Milano, vi tornano e vi riposano dopo le
grandi stagioni d'autunno e d'inverno. Anche pochi
giorni fa, in una corsa che io dovetti farvi, pranzai
appunto con Gilardoni, del padre e della madre del
quale (la indimenticabile grande (veramente) artista V. Fermi)
mi onorarono di loro amicizia e ospitalità nella loro

Lettera del 16 Giugno 1913, pagina 2

Villa di Fano.- Così, a quell'epoca, l'anno venturo, si
potrebbe combinare un'audizione con lui. Le pare?
Questo Le dico, perché, tutto ben ponderato,
io sono d'avviso che la parte del nostro protagonista
dovrebbe essere per baritono. Anzitutto è più nel carattere;
poi, astraendo da ogni considerazione d'arte, l'eliminazione
del tenore sarebbe un forte à tout per agevolare la
rappresentazione.
Favorisca, dunque, ora, far redigere le due copie del contratto
in forma legale e mandarmele con la di Lei firma; e io,
a volta di corriere, Le rimanderò quella firmata anche
da me.
Potesse ella mettersi presto al lavoro, e cosicché, a me,
verso l'autunno (se la mia… batosta lo consentirà) riuscisse
di fare la desiderata gita a Vignola, e udirvi le belle note
di cui ella avrà già in parte rivestito allora i miei
versi!
E scusi se di quella batosta Le parlo ancora; ma
gli è che, pur troppo, la breve corsa (ch’io feci appunto a
Milano per consultarvi un medico) bastò, per quanto
breve, a spossarmi. Il responso medico, però, fu molto
incoraggiante; e la nuova cura ordinatami sento, gra-
zie a Dio, che mi giova assai.
In attesa, coi più vivi rispetti e saluti per il di
Lei padre e per Lei, mi creda suo
F. Fontana

Lettera di Ferdinando Fontana a Emilio Gazzotti, 8 Dicembre 1913

Lettera dell'8 Dicembre 1913, pagina 1

Montagnola (Lugano - Svizzera) 8 Dic. 913.
Eg. Sig. Gazzotti,
ebbi la sua 4 corr. punto e oggi le quattro bottiglie Lambrusco, che
ella, con tanta cortesia, mi spedì. Squisitissimo!... E vivamente
La ringrazio; e La ringrazio anche del gentile proposito di pro-
curarmene dell'altro. Per il momento non posso approfittarne;
anzitutto perché i conti di fin d'anno mi preparano un bi-
lancio grattacapesco; poi converrebbe un'intera un'intesa anticipata
circa il modo d’invio; Il quale, come già scrissi al di Lei figlio,
non può correre che per recipienti superiori a 3 litri; insom-
ma in botti; o, meglio, in damigiane.
L'invio in bottiglia ha dogane proibitive. Per le 4
bottiglie odierne, infatti, la dogana fu di fr. 2.70. Aggiunga
il porto (oggi da Lei tanto cortesemente sborsato) di L. 2.50 e
fanno fr. 5.20.- Poi c'è il conto della merce; poi la spesa dei
vetri, che io non potrei restituire; poi quello dell'imballag-
gio ecc. Ogni bottiglia (e non da litro) verrebbe a costare qui,
dunque, più di L. 3.- Come vede, sarebbe impossibile.
Godo, toto corde, che il sig. Gigi stia lavorando alla
parte drammatica. Credo proprio conveniente, però, che
egli faccia una corsa a Napoli; e poco importa se
oggi egli non vi troverà più integrali i costumi di 50 o
60 anni fa (epoca del libretto); ve li troverà, però, mutati
un po’, in lezione moderna; ma immutato, specialmente
nei rioni popolari (quelli di Pazzariello) troverà l’am-

Lettera dell'8 Dicembre 1913, pagina 2

biente, che è, ad evidenza, il vero protagonista. E, siccome
questo suggerirà ritmi e motivi ecc, e siccome i per-
sonaggi vi devono essere saturati, così, parmi, urge
anzitutto l'ambiente; il quale offrirà spunti e ricordi
musicali anche alla parte vocale e drammatica che
sia.- Questo, non solo darà efficacissima unità
all'opera, ma agevolerà il lavoro del maestro.
Posso darle la buona nuova che, appunto di
questi giorni, ho ripreso più intime relazioni col sig. Edoardo
Sonzogno, e col suo rapp.e nipote Riccardo; non dubito che,
a tempo e luogo, troverò il loro appoggio potente di
rappresentazione per Pazzariello. Il maestro può quindi,
anche da questo punto di vista, lavorare con fiducia.
Grazie per la mia salute, che, pur troppo, è
sempre… un po’ su e un po’ giù. Ma sto a stecchetto,
e il medico mi rinfranca.
In attesa di Loro buone notizie, con rinnovati
ringraziamenti, rispetti e saluti, anche per il suo
Gigi, mi creda suo
F. Fontana

Lettera di Ferdinando Fontana a Luigi Gazzotti, 17 Marzo 1914

Lettera del 17 Marzo 1914, pagina 1

Montagnola (Lugano - Svizzera) 17 Marzo 914
Egregio maestro,
Grazie per la sua Messa da Requiem. Vivissime con-
gratulazioni per la bella vittoria francese, di lietissimo
augurio anche per altre.
Le invio la nuova scena - cioè modificata –
che, parmi proprio, vada meglio.- Anzitutto l'azione
essendo spostata nel 1850, come sa, erano di troppo
stridente anacronismo quei nemici della Sparata
citati da Pasquale e che la tartassarono soltanto
in epoca modernissima (affissioni, siparî, nomini-
sandwich ecc.)_ la critica virgola e con ragione, ce ne avrebbe
rimproverato, con danno del lavoro nostro.- Poi la
forma non mi andava neppure, perchè induceva,
come Le dissi, anche a viste espressioni e ritmi inusuali.
Nel contempo, si fondava soltanto su argomenta-
azioni superficiali, senza sviluppare il carattere, il tipo.
Invece nella nuova dizione questo sviluppo, come
Vede, è curato. La musica ha più profonda e adatta
fonte, quindi.- Quel tipo, che narra un po in que-
rimonia, un po’ con risate ecc è più… psicologicamente
vero, umano… tipicamente umano-… napolitano.
Le pare?
Me ne scriva, ad ogni modo.-Eccole, per Lei
per i cari suoi i più vivi cordiali rispetti e
saluti del suo
F. Fontana

Lettera del 17 Marzo 1914, pagina 2
 

Lettera di Ferdinando Fontana a Luigi Gazzotti, 29 Maggio 1914

Lettera del 29 Maggio 1914, pagina 1

Montagnola (Lugano – Svizzera) 29 maggio 914
Eg. Maestro,
ho la preg. di jeri del di Lei padre, ma
mi permetto di darne risposta a Lei, anzitutto
perché, vivendo egli, come dice, fuori dall'ambiente ecc
pretende da me, non libretti o appoggi, … ma... miracoli;
sicchè ogni discussione cade.- Poi, insomma, io ho
un contratto con Lei, ed è con Lei che, eventualmente,
posso stringerne altri; ed è naturale quindi che, non riu-
scendevi in altro modo, ci spieghiamo direttamente fra noi.
Il di Lei padre erra nell'insistere perché “in confor-
mità a nostre convenzioni scritte, io trovi un
editore per Pazzariello”.- Ho sott'occhio il nostro
contratto 28 giugno 913; e questo dice chiaramente soltanto:
“Il sig. F. Fontana si obbliga di agevolare con ogni
miglior zelo la rappresentazione ecc ecc.” Ora
l’agevolare suppone ad evidenza l'iniziativa d’altri;
tuttavia io stesso, dando prova del miglior zelo egual-
mente, iniziai, come sa, le pratiche con un
editore; e, benché convinto che sarebbe stato meglio
concludere dopo il concorso Barozzi, pur di aderire
alle insistenze del di Lei padre, promisi di conti-
nuarle sùbito. Conto perciò di essere Martedì
p.v. giorno 2 giugno a Milano, dove la prego
di farmi tenere al solito indirizzo = F. Fontana,
presso Povoleri, via Pasquirolo 10= quanto segue:
I - Dichiarazione di modificazione al nostro

Lettera del 29 Maggio 1914, pagina 2

suddetto contratto 28 giugno ‘913 nel senso,
che, se Pazzariello verrà preso da un editore,
le Lire mille, assegnatemi alla sesta rapp.e del-
l'opera, mi vengano invece immediatamente
sborsate alla firma del contratto coll'editore,
e ciò perché, ad evidenza, la cessione all'editore
equivale alla sicura rappresentazione dell'opera,
con la migliore esecuzione, come si accorderà, ed
è di tutto l'interesse dell'editore di farla rappresen-
tare il più delle volte immaginabili != Né a questo
può opporsi il di Lei padre che, anche in sua di
jeri, mi scrive di essere “disposto, per ciò che
riguarda la questione economica, a fare tutte
quelle modificazioni, che io crederò del mio in-
terse” conchiudendo “a me preme di far cono-
scere il ragazzo, e non farò certo una questione
di denaro, ben sapendo come la carriera d’un
musicista, in principio, sia ardua e passiva.”
II. - Qualora io ho combinasse per un'audi-
zione dell'opera Pazzariello presso un editore,
io lo farò subito sapere dove Ella mi indicherà,
(cioè se a Modena o a Vignola a scanso di malin-
tesi ecc) ed Ella si obbliga di venire a Milano
ad eseguirla o Lei stessa da solo, o con quel
maestro al piano che si procurerà, non
potendo io procurarlo: e ciò affinché
non si ripeta quanto avvenne l'altra
volta, causa l'assenza del [?] m° Antonini.

Lettera del 29 Maggio 1914, pagina 3

Quanto a Jannalia, non avendo Ella
neppure più mosso o pedina durante le… laboriose
trattative, debbo supporre che forse ha trovato
di meglio.- Pure, per mostrarle ancora una
volta l'alta stima, che ho del valor suo, le
propongo quanto segue: “Ella mi verserà
sole Lire mille invece di millecinquecento
fissando al 30 anziché al 25% i miei di-
ritti sul ricavo totale dell'opera.”
Nel caso che anche tale mia pro-
posta non venga accettata, la prego
di rispedirmi subito Racc a Milano, al-
l'indirizzo suddetto, il manoscritto
di Jannalia, avendo già chi me ne
fece richiesta.
In attesa, coi più distinti saluti e
rispetti a lei, alla di Lei madre e al di Lei padre
mi creda suo
F. Fontana

Lettera del 29 Maggio 1914, pagina 4