Luigi Gazzotti nacque a Modena nel 1886 e crebbe a Vignola, in una famiglia benestante. Suo padre Emilio, avvocato appassionato di musica, lo incoraggiò fin da piccolo a coltivare il talento musicale.
A Bologna, Luigi studiò composizione al Liceo Musicale Rossini e si diplomò nel 1913. Qui conobbe musicisti che sarebbero diventati famosi, come Ottorino Respighi, e strinse amicizia con Francesco Balilla Pratella, compositore futurista.
Nello stesso anno del diploma vinse un importante concorso di composizione, istituito per ricordare il compositore Errico Petrella: la sua cantata venne eseguita al Teatro Carlo Felice di Genova.
Durante la Prima guerra mondiale non poté combattere per problemi di salute, e si dedicò completamente alla composizione.
Scrisse musica sinfonica, popolare e sacra, sempre con uno stile elegante e originale.
Compose diverse opere teatrali – tra cui “Lo zingaro cieco” e “Il campanaro di Camalò” – che vennero rappresentate al Teatro Storchi di Modena tra il 1921 e il 1922.
Gazzotti amava mettere in musica testi di grandi poeti: scrisse brani ispirati alle poesie di Giacomo Leopardi (come “Il sabato del villaggio” e “Alla luna”) e di Gabriele D'Annunzio.
Luigi Gazzotti morì nel 1923.
Ferdinando Fontana nacque a Milano nel 1850, in una famiglia di artisti.
Da giovane dovette lasciare gli studi dopo la morte della madre: doveva lavorare per mantenere sé stesso e le sue sorelle.
Iniziò come correttore di bozze al Corriere di Milano e da lì entrò nel mondo del giornalismo e della letteratura.
Fontana era un artista molto versatile: scriveva libretti per opere teatrali, poesie (anche in dialetto milanese), libri di viaggio e articoli per giornali importanti come il Corriere della Sera. Tra il 1878 e il 1879 lavorò come corrispondente da Berlino per la Gazzetta Piemontese.
Fontana è ricordato soprattutto per aver scritto i libretti delle prime due opere di Giacomo Puccini: “Le Villi” ed “Edgar”. Collaborò anche con altri compositori famosi, come Alberto Franchetti, e con Luigi Gazzotti per “Il Pazzariello”.
Fontana aveva idee politiche socialiste e nel 1898 partecipò alle proteste popolari di Milano. Dopo la repressione da parte del governo, fu costretto a lasciare l'Italia e andare in esilio in Svizzera, dove visse in condizioni modeste a Montagnola, vicino a Lugano.
Ferdinando Fontana morì a Lugano nel 1919.